mercoledì 30 gennaio 2008

É ora di partire

La casualità della disponibilità del volo ha fissato come data simbolica l'ultimo giorno di questo mese. “Vada nella sua amata India”, mi ha sollecitato Anna e io obbedisco.

Ho coltivato l'idea di questo terzo viaggio per mesi e, per la prima volta, ho studiato un itinerario fin quasi nei dettagli.

Solo due tappe: Calcutta e Varanasi.

Mia moglie e io trascorreremo quasi due settimane nella Città della Gioia. Leggo sia molto cambiata da quando Dominique Lapierre la descrisse. Tuttavia ci aspettiamo un impatto forte, che proverà la nostra capacità di tollerare.

La molla di questo viaggio è riassunta da questa frase di Madre Teresa, che accoglie l'eternauta con questa frase: "Look at our volunteers working here. They come from all over the world. They work in their respective countries to earn money, and then come here to serve others". Quando l'ho letta a Novembre scorso ero forse indifeso, certamente impreparato. E forse per questo, si è liberata una curiosità che non sono riuscito a dimenticare né a comprare con una donazione natalizia. Mi è piaciuta la disponibilità ad accogliere chiunque per ciò che sa fare, senza limiti di tempo, senza dover prenotare o appartenere ad una associazione. Solo se sei libero puoi scegliere con convinzione. Leggere le esperienze di Federica e di Angelo mi ha dato l'ultimo spintone. Da martedì 5 febbraio ne saprò di più.

La seconda e ultima tappa sarà Varanasi, la città sacra dove il corpo libera l'anima. Ho in mente la descrizione di Tiziano Terzani nel suo penultimo libro “Un altro giro di giostra”: “Dall'alto della terrazza del Ganges View guardavo ogni mattina il sole sorgere dall'altra riva del Gange e sulla mia riva la folla di fedeli chinarsi verso l'acqua...”.

Perché l'India? Nella cultura indiana la concezione del tempo è differente da quella occidentale; il passato, il presente e il futuro si confondono fra loro, l'ansia del domani pare indebolirsi permettendo di apprezzare il momento, di vivere la propria esistenza così da poter dire che ne è valsa la pena. Penso sia questo il motivo.

Due angeli del parco mi hanno regalato un Moleskine® nero. Sebbene davvero non mi appartengano le capacità di un Hemingway anche minore, vi trascriverò gli appunti viaggio.

Spero anche di riuscire ad aggiornare il sito con qualche fotografia in diretta: tenetemi d'occhio!

mercoledì 23 gennaio 2008

domenica 20 gennaio 2008

Nebbia

Come sempre paesaggi che si ritengono noti (e forse stranoti!) sorprendono per la capacità di mutare in ragione del tempo.
Cristalli di ghiaccio disegnano complicati ricami.

Rami e tronchi incrociano trame sul canvas mutevole della nebbia.
Giovani alberi in attesa di essere interrati sono segni precoci di una nuova primavera.


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giovedì 17 gennaio 2008

lunedì 14 gennaio 2008

Lo stritolatronchi

Nascosto nel parco ho incontrato questo selvaggio manufatto germanico capace di stritolare i tronchi.

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lunedì 7 gennaio 2008

Il porto di Cesenatico

Nelle giornate d'inverno è bello rivivere immagini apparentemente dimenticate.
La sequenza che presento è stata ripresa in un pomeriggio d'Ottobre 2007 al porto di Cesenatico. Era una giornata aperta, fresca all'ombra e di un tepore confortevole al sole. La mia attenzione è stata attratta dai particolari che poi ho cercato di evidenziare in fase di stampa.

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giovedì 3 gennaio 2008

L'era in sci da mo che aspetavum la nev

Era da tempo che aspettavamo la neve: sentita oggi da un signore che contento gironzolava in bicicletta sotto i fiocchi di neve. (Ovviamente la mia trascrizione è puramente basata su quello che ho sentito e di certo storpia il dialetto occidentale lombardo nella sua variante monzese)