sabato 30 ottobre 2010

Cancan d’autunno

Leaf Cancan (Autumn 2010)

Onde prevenire i seguaci di un familiare che ha esclamato: “Bella! I colori sono fotoscioppati?” ecco una breve didascalia tecnica: scanografia in HDR che riproduce fedelmente i colori di diverse foglie dello stesso pruno. E’ stata poi applicata una cornice per abbellire l’immagine.

giovedì 28 ottobre 2010

Andiamo in Libano

Eccoci alle sorgenti del Giordano, proprio sul confine delimitato da una rete con l’immancabile filo spinato: dall’altra parte il Libano.

Pano Libano

martedì 26 ottobre 2010

L’albero dei mille anni

In dialetto keniota è il baobab ed è il titolo dell’ultima opera di Pietro Calabrese, storico direttore di testate giornalistiche importanti. Ho cominciato a leggerlo sul Magazine (oggi “Sette”) del Corriere della Sera. Teneva una rubrica intitolata Moleskine, collocata un po’ in fondo, a debita distanza dalle sciocchezze che da tempo aprono quotidiani e riviste. E io che incomincio a sfogliare i titoli dall’ultima pagina mi fermavo volentieri a leggere. Alla fine di maggio dell’anno scorso, leggo la storia di Gino, un uomo normale finché ad una visita di controllo gli scoprono un addensamento polmonare e inizia per lui, che non ha mai fumato, il calvario del cancro. Il libro è stato abbondantemente pubblicizzato per cui non andrò oltre. Questa introduzione mi serviva solo per spiegare perché ho letto il libro, uscito alla fine di settembre, pochi giorni dopo la scomparsa dell’autore.

E’ un bel libro. Con una scrittura veloce, a scatti, da quotidiano Gino redige il manuale “Che cosa aspettarsi da un cancro”. Il cambiamento di stato, la drammaticità di rispondere alla domanda “Perché proprio a me?” e farsene una ragione, lo sforzo di uscire allo scoperto (altro che outing per conquistare gli elettori o una copertina!) la depressione di conoscere in anticipo la causa dimageella propria morte. Come scriveva Terzani, tutti sappiamo che prima o poi dobbiamo morire, ma un cancro fissa una data. La cronaca della diagnosi e delle speranze. La chemioterapia e la radioterapia: ormai siamo così condizionati dal sorriso dell’Oncologo (quello con la “O” che racconta le favole sui prodigi della medicina, in particolare se in regime privatistico nel suo ospedale) che si rimane come sorpresi ("Ma come è davvero così?") quando Gino racconta le notti passate a vomitare o a resistere alla diarrea, che si copre di piaghe, non riesce a deglutire e comunque ogni cibo ha il sapore del petrolio, un passo gli costa una fatica immensa e la tosse non smette mai. Gino si ribella ai medici che gli dicono “E’ normale”. Normale un corno! E tutto questo per che cosa? Oggi si sviluppano farmaci innovativi che “promettono” alla metà degli ammalati un aumento della sopravvivenza di qualche settimana. E il Servizio sanitario spende risorse enormi.

Gino è un po’ tutti noi. Pietro è diverso. Conosce tutti i potenti. Forse le parti meno piacevoli sono gli elenchi delle persone illustri. Un atto pubblico di riconoscenza postuma che si perdona subito. Ma nonostante tutto, sebbene abbia accesso al meglio della sanità italiana (niente liste di attesa), Pietro non sfugge al destino di Gino. Entrambi ci avvisano di godere della vita finché possiamo farlo, attingendo alle cose semplici: una brezza di primavera e il vento gelido che anticipa la neve, una carezza e un bacio, un tramonto e un’alba, …, ciò che ci piace. E’ meglio evitare di correre dietro a potere, danaro, successo perché non cambiano l’esito.
E quando è arrivato il momento di uscire di scena, bisogna tirare fuori tutta la dignità, da gridare con forza per avvisare quelli che rimangono. Perché quando si muore si è soli.

domenica 24 ottobre 2010

Un panorama tira l’altro: Qumran

Ormai sono partito e … chi mi ferma più?

Qumran si trova sulla riva occidentale del Mar Morto ed è famosa per via della scoperta di manoscritti antichi ebraici, che risalgono ai primi decenni del primo secolo d.C.
Si racconta che un pastore inseguendo in una grotta una pecora rinvenisse delle anfore antiche dove erano custoditi i rotoli, copie della bibbia ebraica e di regole di vita.

A centro del panorama potete osservare un grotta e al suo interno … (cliccate sull'immagine e andate a curiosare)

Pano Qumran

Se siete invece curiosi di dare un’occhiata ai rotoli sappiate che: a) sono solo quattro i restauratori autorizzati a maneggiare i circa 30.000 frammenti che costituiscono 900 manoscritti; b) fino ad oggi hanno avuto questa possibilità solo gli studiosi.
Comunque fra qualche mese li vedremo anche noi on-line grazie ad un accordo fra la grande G (Google) e le autorità archeologiche israeliane. Nell’attesa potete collegarvi a questo link.

giovedì 21 ottobre 2010

Basilea

Non pensavo fosse così lontano da Milano. Invece sono quasi 4 lunghe ore di treno. Con un certo timore ho varcato il confine a Domodossola per inoltrarmi nella patria culturale della rigidità formale. Ho rivisto alcuni spezzoni di “Pane e cioccolato”, un film di molti anni fa interpretato da Nino Manfredi che a un certo punto, pur d’integrarsi, si tinge i capelli di biondo ma si fa pescare a fare plin plin per strada e viene sbattuto fuori senza tanti complimenti.

Invece appena fuori della stazione ferroviaria ho imparato che: a) si attraversa anche con il rosso (basta stare attenti ai tram) e b) i fumatori buttano le cicche per terra. Ebbene non appena i writer saranno in grado di vivacizzare anche i tram e i treni, anche la Svizzera sarà in Europa. W gli sguizzeri!

Basilea-Stazione-Notte Basilea-Stazione-Giorno

Esterno stazione di notte …

e di giorno.

martedì 19 ottobre 2010

Segni d’autunno

Sono tornato al Parco per cogliere i primi segni d’autunno. Mi sono diretto subito nei luoghi dove per prime le foglie si tingono di giallo e rosso. E così non ho potuto evitare di rivivere la sensazione di ovattato abbandono di qualche autunno fa, quando è stato necessario abbandonare e distruggere per poter ricostruire. Per quanto razionale “costruggere” (il neologismo non è mio) è sempre motivo di sofferenza, continua, incessante compagna di giorni senza fine apparente.
Luogo ideale per disperdere i pensieri senza senso, ecco il parco è stato buon amico, capace di distrarre e confortare in silenzio, senza pretendere di capire.
C’è bisogno di silenzio ed è necessario lasciare scorrere il tempo per comprendere se una decisione è buona per davvero, è quella giusta che potrà ripagare la fatica e dare significato all’abbandono delle certezze per perdersi.

Fall 2010

Clicca l’immagine per accedere alla galleria di 5 immagini

sabato 16 ottobre 2010

Cafarnao

Il ricordo di questo viaggio. Quando ripenso alla settimana trascorsa in Israele questa è l’immagine che avvia il fulmineo srotolarsi dei “momenti salienti”.

A destra la costruzione che “protegge” la casa di Pietro. A sinistra i negozi e la sinagoga. Al centro la piazzetta dove, volendo, era possibile incontrare quell’uomo venuto da Nazareth.Si faceva capire da tutti e in particolare dava ascolto a coloro che erano fuori dalle regole della gente perbene. Diceva che le regole non sono poi così importanti ma ciò che conta è la sincerità del proprio sentimento in ogni opera, per quanto minima e apparentemente insignificante.
Proprio qui, in questa piazzetta. Una pietra come trono.

Un momento di semplicità, di quella profonda, difficile da cogliere, che ti sorprende trovare così vicina, così a portata di mano. Preludio di una pace piena e e di gioia senza fine.

Pano Cafarnao_HDR

Nota tecnica: i toni di questa immagini, (provate ad ingrandirla cliccandoci sopra) non sono frutto di un filtro; si tratta di una immagine HDR, che sta per High Dynamic Range. Tecnicamente è una immagine dove il colore di ogni singolo pixel è descritto da 32 bit invece degli usuali 8. Questo significa che l’informazione colore di una immagine HDR è quattro volte maggiore di un’usuale immagine digitale. In tal modo è possibile ottenere una estensione dei toni tale da riuscire a distinguere i dettagli nell’ombra (osservate il cipresso e i massi in primo piano) così come nelle aree più illuminate (le due palme e la linea dell’orizzonte).

giovedì 14 ottobre 2010

Megiddo

Altra figuraccia. “Era il secondo giorno. Uno dei luoghi più importanti nella storia del Mondo. Non ricordi che abbiamo visto anche il film di Superquark su come il faraone Tutmosis III ha conquistato la città e abbia raccontato le sue gesta nel tempio di Karnak, che abbiamo visto in Egitto?”
Meghiddo è una fortezza che domina tutta la valle di Esdrelon ed era il punto di difesa della via maris. E’ stata distrutta e ricostruita una ventina di volte.”

Gran finale: “Certo non ascolti mai niente!”

Ecco Megiddo.

Pano Meghiddo

Forse non tutti sanno che … le palme da dattero sono nate dai nòccioli gettati dai manovali che hanno scavato per portare alla luce i ruderi.

martedì 12 ottobre 2010

Nazareth

Questo è il (consueto) panorama di una città come tante altre. Seguendo il profilo dell’orizzonte da sinistra verso destra si incontra la Basilica dell’Annunciazione (la cupola dorata, poco più a destra è una moschea: tornate indietro). Dov’è la foto della Chiesa? A questa domanda rispondo: andate a vederla su internet.

E’ stato il primo impatto con i gruppi turistici classificati come “devozionali”: guarda qui, vedi su, ecco lassù, fai la foto-click… E poi via alla funzione. La ritualità che intimorisce e vanifica il raccoglimento e la riflessione. Mi è tornata alla mente l’immagine di mia nonna che ogni venerdì di Pasqua recitava 20 rosari:1.000 avemarie, tutte in ginocchio. Le complesse maestosità architettoniche dominano ed è difficile essere semplici, trovare la necessaria concentrazione per riconoscere la giovane Maria del villaggio di Nazareth. E’ più facile incontrarla oggi ripercorrendo con il ricordo la strada che sale alla fontana. Una giovane orientale che attraversa la strada con passo affrettato mentre i bambini ti puntano contro un mitra di plastica rossa e con un sorriso inquietante sparano.

Pano Nazareth A

sabato 9 ottobre 2010

Cesarea

Si torna in Israele.
Ricordi frammentati.
Un rinnovato senso di stanchezza (era il giorno della partenza e ci si era svegliati a notte inoltrata per essere puntali all’appuntamento delle 5.00), il caldo umido e la salsedine che avvolge la maglietta sudata.
Il desiderio di una doccia e una domanda in attesa di risposta: quando arriveremo in albergo a Nazareth? Pensieri inconfessabili anche ai parenti, perché si era capito da subito che sarebbe stato un viaggio per gente dura, capace di sopportare ogni fatica e avversità (un po’ come quelli sulla destra che camminano imperterriti petti-in-fuori-pance-in-dentro).

Il porto e il teatro: due frammenti fotografici (anche la Leica era un po’ stanca …)

Teatro di Cesarea

Porto di Cesarea

Cliccate sulle immagine per “entrare” nei panorami.

Se volete informazioni su Cesarea andate su Wikipedia. Mi è venuta addosso una gran stanchezza …

giovedì 7 ottobre 2010

sabato 2 ottobre 2010

Vacanza romana

Ho trascorso gli ultimi giorni di settembre a Roma. Ecco alcuni brevissimi appunti.

Il boato nel quartiere quando nei tempi di recupero Vucinic ha segnato in Roma-Inter.

Per la serie gli esperti, discussione domenicale fra due romani(sti): “Tu nun poi parlà dela Roma se nun vai a vedè la Roma!”

Questioni politiche di alto livello: “A’ Bossi mò basta: Roma nun se tocca

Immersione con cellulare fra le centinaia di turisti ai piedi di Trinità dei Monti (vedi foto allegata)

Piazza-di-Spagna-Roma-20100

Vogliamo crederci: "Mi dispiace si è fuso il furgone. Veramente mi dispiace" (l'impresario edile che doveva completare i lavori di ristrutturazione iniziati undici mesi fa)

Due brevi recensioni culinarie:
Osteria de Roma, Via Venturi 14 – Per € 4,00 un mezzolitro di vino bianco spillato da una tanica in plastica (fatece largo che passamo noi …).
Matricianella, Via del Leone 2-3-4 – Per assaggiare i famosi bucatini alla matriciana al pomodoro color vermiglio occorre prenotare.

Fine