giovedì 31 dicembre 2009

Chiusura d’anno

Un amico mi ha inviato un commento all’ultimo post offrendomi l’occasione di chiudere l’anno con una riflessione sulla domanda “Perché ci vai?”. Ha allegato uno scritto di Padre Aldo Trento, missionario in Paraguay. Ecco un brano che mi è subito sembrato, come dire, “vicino” tanto da venire fissato nella memoria e divenire spunto di riflessione.


Amici, capite quando quel “io sono Tu che mi fai” diventa carne e respiro quotidiano? … Ragione e fede camminano sempre unite. In fondo mi sembra che sia arrivato il momento in cui, se davvero vogliamo contribuire al benessere dell’uomo, il primo e unico obiettivo che la realtà impone a tutti noi è quello di mettersi al servizio di qualsiasi uomo, che è sempre e solo frutto di un amore infinito. E nessun passato, nessuna violenza subita, nessuna patologia, nemmeno psichica, che costui abbia sofferto potrà impedirgli di affermare che “io sono Tu che mi fai”.


Mi piace pensare che questa chiusura d’anno sia in realtà un momento di passaggio, senza soluzione di continuità, a un’esperienza più consapevole (più matura?) che stimola la curiosità e rinnova la volontà di continuare a ricercare.

Questo davvero mi pare un augurio di Buon Anno che estendo a tutti.

lunedì 28 dicembre 2009

Meno 3

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Eh si, è ufficiale: mancano ormai 3 settimane alla partenza per Calcutta. Dovrebbe essere la terza volta (il condizionale è d’obbligo a scopo scaramantico). L’immagine di Google maps mostra la Missione Battista dove alloggerò per qualche settimana. Si trova all’incrocio fra AJC Bose Road e Rippon Street, a pochi passi da Mother House. Mi dicono sia un posto più tranquillo di Monica House, dove ho sono stato alla fine del 2008. Vedremo.

Nessuno ormai mi domanda più “Perché ci vai?”. Per fortuna, perché non so rispondere. L’importante è agire e quindi ho deciso di non perdere tempo a cercare una risposta elaborata. La risposta vera, se c’è, verrà con l’esperienza di ogni giorno e sarà riconoscibile perché saprà dare un senso alla solitudine (che mi ha attanagliato la scorsa volta), trasformando il silenzio in ascolto. “Come sei fortunato”, ha esclamato F. quando gli ho comunicato la decisione di partire ancora. Francamente non riesco a trovare alcuna emozione che mi spinga a considerarmi fortunato. Meglio essere sinceri: un’emozione di vuoto  si associa all’idea del dormitorio, della sporcizia, della confusione e del caos, della lontananza, della stanchezza che ti coglie ogni sera e ti rendere difficile alzarti ogni mattino alle cinque e mezza, del rischio (e la paura) di beccarsi un “qualcosa”, della frustrazione di non saper far nulla. Ma ho proprio intenzione di partire perché questa è la sensazione che alla fine prevale e vince.

sabato 26 dicembre 2009

Inverno 2009

Un'aurora magnifica questa mattina ha dipinto di rosso il cielo. Poi le nubi hanno coperto il sole e, per completare l'opera, una ruota si è afflosciata. Ma tornando a piedi ho avuto modo di scorgere questi semi di una pianta sconosciuta e ho colto l'opportunità di una bella scansione invernale.

venerdì 25 dicembre 2009

E il mio Natale?

Forse abbiamo superato indenni gli stress commerciali o, invece, siamo esausti e non vediamo l'ora che passi per poterci concedere il nostro giusto riposo. Questo natale comunque passerà presto travolto dalla nostra superficiale irruenza. Nel rispetto delle tradizioni, un natale che non cambia nulla del nostro piccolo mondo dove ci piace, nonostante tutto, gravitare. E l'offerta di un qualcosa per un povero senza nome e senza volto , "tranquillamente" neutro per i nostri sentimenti, assolve alla richiesta di essere "più buoni", per un giorno.
Un quadro disincantato, diciamo realista? Forse fatalisticamente erroneo. Basta raccogliersi un attimo in se stessi. Può capitare in qualsiasi momento, all'improvviso. E allora lasciamoci andare: in quell'attimo una domanda semplice è in grado d'insinuarsi fra le nostre preoccupazioni e comparire in primo piano ai nostri occhi interiori: "E il mio Natale?"
Una domanda che chiede di riflettere, indipendentemente dal proprio credo, sull'opportunità di cambiare un piccolo qualcosa in se stessi e nel proprio rapporto con chi ci sta intorno. Ma sappiamo che una piccola, infinitesimale modifica è sufficnete per farci uscire dalla nostra orbita satellitare e, solo se lo vogliamo, se lo desideriamo veramente ci può indirizzare verso realtà dove potersi sentire d'aiuto, dove poter cogliere la sensazione di gioia che solo il donare incondizionato sa regalarci. Una realtà sempre esistita quanto nuova per noi, molto vicina a noi (indipendentemente da dove si trovi) perchè siamo in grado di viverla e di dare un nome e un volto a chi ha bisogno. Tranquilli, si puo' sempre tornare indietro anche se, è bene esserne coscienti, talvolta il viaggio è senza ritorno.

Madre Teresa di Calcutta aveva il dono di declinare concetti profondi, intimi con parole semplici e vere, riconoscibili da tutti indipendentemente dal proprio credo personale. Questo invito alla meditazione può essere utile per aiutare la domanda "E il mio Natale?" ad emergere, per un attimo.

E' Natale

E' Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.

E' Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l'altro.

E' Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.

E' Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella poverà fisica e spirituale.

E' Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.

E' Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.

Madre Teresa di Calcutta

lunedì 7 dicembre 2009

Roma, 5 dicembre 2009

Una giornata romana, da manuale: sole tiepido che ti fa dimenticare l'inverno alle porte. Turisti ovunque (dov'è la crisi?) da San Pietro a Campo dei Fiori, da Piazza Navona a San Paolo fuori le mura. Fatti quattro passi ti rilassi e puoi incominciare a fotografare.



Clicca l'immagine per accedere alla galleria di 8 immagini.

domenica 29 novembre 2009

Polenta ucraina

Giocando con i modelli di Markov, ho sviluppato un piccolo video che illustra uno dei tanti refusi del liguaggio T9 usato per comporre gli SMS. Eccolo. Sappiate comunque che la polenta ucraina esiste. Non so invece se sia più o meno buona di quella taragna.

Trame autunnali



Ultima domenica di Novembre. Non mi sembra ci sia molto da aggiungere. La frase più banale? "Ormai è Natale!" La domanda più ricorrente? "Dove vai a Capodanno?"
Bisogna superare il momento di sconforto di queste festività ricorrenti. Con la "f" minuscola. Un anno fa ero a Calcutta e contavo i giorni. Per tornare a casa. Oggi conto i giorni per partire. Ecco così mi piace.

domenica 22 novembre 2009

Un tocco di fantasia



Rivedendo le scansioni di ieri mi sembrava di consultare un manuale di micologia. Magari un tocco di fantasia puo' essere d'aiuto.

domenica 15 novembre 2009

Una magnifica giornata d'autunno

Sono chiuso in casa da due giorni. Influenza? Macché. Ho comprato un PC nuovo, potentissimo (si accende e si spegne subito perché finisce tutto in un lampo!) e così ho trascorso il tempo trasferendo software e almbiccandomi con i problemi di compatibilità di Windows 7. Basti pensare che ci ho messo 4 ore per far funzionare lo scanner (il driver compatibile gentilmente segnalato da Microsoft e fornito dalla casa produttrice non funziona!).
Alla fine sono riuscito a trovare una soluzione alternativa e mi sono lanciato a riempire di colori questa giornata con una scanografia nuova nuova.

domenica 8 novembre 2009

Colori, colori, ...

... anche in una domenica plumbea.



Colori che diano speranza a chi soffre.
Colori che diano vigore a chi prosegue nella propria missione.
Colori per ricordare l'eccezionalità di ogni giorno.

domenica 25 ottobre 2009

Permettetemi una dedica

Ieri ho preso coraggio e sono tornato nel parco. All'alba, come mi è sempre piaciuto. E ho ritrovarto ad aspettarmi i colori di questo autunno, con luci e sfumature sempre nuove. Fra le poche foto scattate ho scelto questa con l'intento di dedicarla a chi si entusiasma per questi colori perché possa presto tornare a percorrere le "vie dei colori" e a gioirne.

lunedì 5 ottobre 2009

Amelia

Amelia, un paese che ammalia? In effetti volevo visitare Narni ma non sapevo che la prima domenica di ottobre si tiene la corsa dei carri e quindi le strade di accesso alla città sono bloccate.
E allora deviazione di una decina di chilometri con i nanetti disposti in parata ad accoglierci.

sabato 3 ottobre 2009

Cronache romane

Fine settimana a Roma. Giro turistico dal Colosseo alle Terme di Caracalla; poi giù per l'Appia antica fino alla Porta di San Sebastiano. Mura aureliane (definite "esemplari" dalla guida ma in realtà in uno stato di abbandono sconsolante dove abbondano le erbacce, l'immondizia e i cartelli "pericolo"). Porta Latina, Piazza della Navicello al Celio e ritorno al Colosseo.
Bel giro e soprattutto belle le terme: dovevano essere davvero uno splendore.



Emozione grande a S. Gregorio al Celio, dove si trova la Casa delle Missionarie della Carità. L'incontro della giornata.

Cronache romane (2)

Roma: chiesa che vai, matrimoni che trovi! S. Gregorio, San Giovanni e Paolo (3 cerimonie, si accettano prenotazione per Settebre 2010), San Giovanni a Porta Latina (arrivando con tanto di fotocamera al collo vengo subito accolto come il fotografo della sposa!), S. Maria in Dominica, San Cesareo: un boom di matrimoni!




Cronache romane (3)

Colosseo, ore 17:00 circa. Preceduti da uno schieramento compatto di automezzi della Celere e da poliziotti schierati in triplice fila, ecco qualche centinaio di precari che sfilano al grido "Gelmini vieni a pescare con noi, ci manca il verme" (un po' fiacco come slogan). Chiude la manifestazione uno schieramento di carabinieri e un paio di automezzi dei netturbini, tanto per togliere ogni traccia della protesta.




lunedì 28 settembre 2009

Ed ecco le cartoline finali di Vienna!

Non ha piovuto molto. Ma un pomeriggio è bastato per rivedere Vienna. Questa volta in bianco e nero. Buona visione.


Clicca l'immagine per accedere alla galleria di 22 immagini

lunedì 21 settembre 2009

lunedì 14 settembre 2009

Wien

Non ero mai stato a Vienna. Ed eccomi qui (alla mia età) per un congresso. Fatto ciò che dovevo, ho passeggiato in centro e ho trovato subito l'orientamento. Quindi, città amichevole, da percorrere a piede addentrandosi nei vicoli. Ecco una manciata di cartoline, dove magari si può trovare qualche foto se non proprio buona, almeno discreta. Da rivedere in seguito, con calma in un giorno piovoso.

sabato 12 settembre 2009

Cartoline dall'Austria

In viaggio verso Vienna, tappa a pochi chilometri dal confine italiano: Klagenfurt. Sabato mattina nuvoloso. Poca gente. Si attraversa la strada anche se il semaforo è rosso.



mercoledì 9 settembre 2009

Non è un dipinto

Chi frequenta questo sito conosce bene quanto mi diverta "scavare" la superficie delle immagini e assemblare ombre, colori e luci in modo tale che disegnino figure inattese. Talora l'interpretazione è così personale da non essere condivisibile; addirittura capita che io stesso dopo qualche tempo mi trovi nella impossibilità di trovare nuovo la igura nascosta.
Ecco (forse) un esempio che può permettere di condividere questo gioco: un sottotetto di "tavelle" d'annata.



Aggiungo una piccola galleria di 5 immagini, così tanto per rendere meglio l'idea.

domenica 6 settembre 2009

Una nuova scanografia



Beh, ormai lo scanner sta prendendo il posto delle macchine fotografiche. Visto il momento ho pensato di raccogliere le "migliori" esperienze in tema di scanografie, a partire dal 2004 per arrivare a oggi.

Clicca la fotografia per accedere alla galleria di 16 immagini.

venerdì 4 settembre 2009

Rosa di fine estate


Una pila che non doveva esaurirsi, l'impianto d'irrigazione bloccato proprio nei giorni più caldi d'estate. Ma questa rosa ha saputo trattenere tutta la sua sensuale fragranza.

mercoledì 2 settembre 2009

A proposito di scanografia


E' stato piacevole ritrovarsi, a dispetto del mondo che chiede, e darsi (regalarsi) un paio d'ore per giocare con una vecchia macchina fotografica (un regalo, chissà dove è finito il donatore?) e lo scanner, rubando il posto alla pellicola.

lunedì 31 agosto 2009

Scherzetto per la fine delle vacanze



La domanda di qualche giorno fa "Ma perché pubblichi foto così contorte?" richiede una risposta articolata (anche perché la chiusura è stata "Non mi piacciono!")
In termini oggettivi avendo azzerato i viaggi ed essendomi venuti un poco a noia luoghi abituali e strafotografati è comprensibile che sia difficile venire fuori con qualche nuova fotografia.
Ma non è tutto.
C'è sicuramente una certa insoddisfazione, latente, strisciante.
Insofferenza dolente che (spero) sia foriera di nuove esperienze. Ad esempio, un ritorno più articolato alla scanografia che permetta di apprendere ed esprimere meglio la luce e l'ombra sotto un profilo puro, essenziale di emotività (questa frase non è male!). A parte tutto (anche gli scherzi) sono confidente che questa è una stagione di crescita e sia necessario dare tempo al tempo.

lunedì 24 agosto 2009

E ancora libri

Decisamente più intrigante il “Vento scomposto” di Simonetta Agnello Hornby (I Narratori – Feltrinelli; €19,00). Di questa autrice ho già letto in passato “La Mennulara”. Non chiedetemi di cosa trattasse perché a parte il titolo non ricordo nulla della trama. Ho solo una sensazione di una lettura piacevole. Comunque non ho comprato io il libro (e non mi sarebbe mai venuta la tentazione di farlo, temo): me l’hanno regalato. Ed è stata un bella lettura, inquietante con tanto di brividino nella calura campagnola. La vicenda ruota nell’ambiente degli abusi sui bambini e sui servizi sociali. Siamo in Gran Bretagna ma non è così importante, non toglie l’inquietudine di una storia che rivela con quanta superficialità i servizi sociali agiscano e tentino di distruggere un ambiente familiare sulla base di sospetti e preconcetti con l’aiuto di esperti che di professionale hanno solo il titolo e la parcella. L’autrice è un avvocato che si occupa del problema e questo aumenta il livello d’inquietudine. Scrittura semplice, comprensibile con capitoli brevi. Consigliabile.

Ed eccoci a Gianrico Carofiglio con un volume dell’anno scorso “Né qui nè altrove. Una notte a Bari” (Edizioni Laterza, prezzo cancellato perché è un regalo ma non dovrebbe costare più di €12). E’ un autore che mi piace perché scrive in modo ironico e ogni tanto, zac, mette lì una frase intelligente che ti fa esclamare un pubblicitario “Ah, però!” (proprio uguale a quello del buon vino in scatola). Tre amici, baresi doc, che si ritrovano dopo tanto tempo e trascorrono la nottata insieme scorrazzando fra i ricordi di una Bari comunque bellissima. A dire il vero ho un ricordo di Bari come di una città dove è meglio non andare troppo in giro da soli (e pure in compagnia). Invece per Carofiglio e compagni è bellissima, forse perché la propria gioventù è sempre (stata) bella o dovrebbe esserlo. Il tema non è originale ma le atmosfere anni 70-80 sono sempre attrattive e coinvolgenti per chi allora era nel pieno degli anni… E la scrittura leggera di Carofiglio rende piacevole il tutto.

Altri libri

Il bambino che sognava la fine del mondo”. L’ho aperto in stato di carenza di libri. Sfogliato di malavoglia perché la questione del premio Strega 2009 sbandierata in copertina mi dava fastidio. E poi, Scurati, questo partenopeo quarantino mi sta visceralmente antipatico. Gli piace scriversi addosso per dimostrare a se stesso che è bravo a giocare con le parole. Sembra godere della tua sorpresa: “Non immaginavi fossi tanto bravo a mettere in fila sostantivi, aggettivi e verbi, vero?”. Antipatico ma bravo, bisogna ammetterlo nonostante il premio. Argomento: ancora gli abusi sui bambini e la psicosi collettiva attribuita alla vicenda della scuola “Gianni Rodari” di Bergamo, con note personal-sentimental-introspettiv-sociologiche. Insomma un componimento misto di cronaca e d’invenzione, per usare la definizione a pagina 4. Alla fine, non ho ben capito se fra un Matrix e l’altro il Massimo è riuscito a venirne fuori dai suoi casini ma francamente me ne sono infischiato (ecco ancora l’antipatia che prende il sopravvento). L’edizione lusso (Bompiani) è quotata a €18,00. Troppi. Meglio farselo prestare o aspettare l’economica.

Josh Bazell, Vedi di non morire. (Einaudi, €18,50). Scritto come un giallo Mondadori (quelli con la copertina gialla e, racchiuso in un cerchio, un disegno che anticipava la trama e qualche volta l’assassino), con frasi spezzate e sprezzanti nei confronti delle regole grammaticali (soggetto, predicato, complemento oggetto, ecc.). L’autore è un medico e la narrazione corre su due piani: la corsia e la anamnesi gansterina del protagonista che dopo aver raggiunto una notorietà come killer decide di rifarsi una vita come medico (notata la differenza?) ma ahimè gli amici del passato tornano a farsi vivi. Finale rosa amaro come si conviene ad un duro. “Fantastica commedia nera di risate e sangue” recita la fascetta. Mi domando quale sia stata la motivazione d’acquisto. Se avete pazienza sembra che Leonardo Di Caprio voglia impersonare il medico-gangster inventato da Bazell. Fra un quattro o cinque estati potrete forse vedere il film in televisione e rendervi conto di persona che non era necessario spendere danari per leggere il romanzo madre (o padre?).

Rimanendo in tema medicina e letteratura, una delle ultime fatiche del medico scrittore Andrea Vitali: “Olive comprese” per i tipi di Garzanti (prezzo ignoto perché era un regalo). Quattrocentoquarantacinque pagine per raccontare una storia semplice, banale forse, legata a quattro imbecilli di Bellano durante il periodo fascista. Tema centrale l’Uselànda, una signora dal mestiere onomatopeitco. Capitoli brevi, agili, che si possono leggere anche ad occhi socchiusi. a comporre un patchwork con grande mestiere. Un Camilleri del nord, insomma. Bravo dottore!

Libri

Una estate di letture. Dopo tanto tempo senza avere la voglia (forza?) o il desiderio di aprire un libro con l’intenzione di leggerlo, ecco che l’inizio delle vacanze ha coinciso con un monsonico furor letterario.

Andrea Camilleri. Ho ripreso a offrire il mio contributo per le sicarette di questo iperprolifico autore siculo (vista la rapidità con cui sforna libri mi è venuto macari il dubbio che abbia messo su, lì a Montelusa, una catena di montaggio in para dialetto siculo): “L’età del dubbio” e “La danza del gabbiano” con le ultime avventure del commissario Salvo (Luca) Montalbano in Zingaretti. Divorati in meno tre orate l’uno. Niente di eccezionale. Trame narrative collaudate che fa piacere ritrovare immutate; così si può mettere al minimo il neurone e se si salticchia qualche pagina ci si ritrova subito con il filo della narrazione. Un po’ come andare all’Hilton e trovare la stessa precisa tipologia di stanza indipendentemente dalla parte del mondo in cui ci si venga a trovare. Con L’età del dubbio si ha la speranza che finalmente il buon Salvo riesco a liberarsi dell’ormai acidula Livia, sostituendola con Laura Belladonna (un nume un programma), tenente di marina. Invece l’animo bigotto dell’autore salva la situazione e lo stato delle cose facendo morire la bella Laura e lasciando il bel Salvo solo sul bagnasciuga. Più intrigante il terzo romanzo della Camilleri Autori e pronipoti SpA: “Il sonaglio”. Protagonisti Giurlà e la crapa Beba con tanto di Lucrezio a tessere il filo narrativo. Non dico altro per non rovinare la sorpresa a chi volesse contribuire ai prossimi acquisti di sicarette (€ 12,00; ovviamente Sellerio editore Palermo). 

domenica 2 agosto 2009

Prime immagini d'agosto

E si, è già arrivato agosto. Tante "cose da fare". Impossibile sfuggire allo stress? Astrarsi: una via di fuga, Seguire la luce e tentare di afferrarne le fantasie. Tre immagini da guardare in fretta, cliccandoci sopra per ingrandirle per qualche secondo,quasi senza attenzione.