Ho trascorso i primi due giorni a Kalighat che adesso si è temporaneamente (son passati quasi due anni) trasferito a Prem Dan.
Si è ripetuto quanto successo nei viaggi di Novembre 2008 e Gennaio 2010. Anche se il posto è diverso si ha la sensazione di non essere mai andati via, come se esistesse un filo conduttore che conserva memoria e prontamente la restituisce. Cambiano forse i volti, ma i sentimenti sono immutati.
Tutto come sempre. Invece nel pomeriggio, al momento della registrazione la Sister mi ha chiesto se volessi recarmi al dispensario di Shishu Bavan, la casa per i bambini abbandonati. Un momento di perplessità. Una frazione di secondo perché in qualche modo ero preparato e la decisione di non voltarsi indietro era già presa da tempo: si va dove c’è bisogno. Senza troppa paura.
Si è ripetuto quanto successo nei viaggi di Novembre 2008 e Gennaio 2010. Anche se il posto è diverso si ha la sensazione di non essere mai andati via, come se esistesse un filo conduttore che conserva memoria e prontamente la restituisce. Cambiano forse i volti, ma i sentimenti sono immutati.
Tutto come sempre. Invece nel pomeriggio, al momento della registrazione la Sister mi ha chiesto se volessi recarmi al dispensario di Shishu Bavan, la casa per i bambini abbandonati. Un momento di perplessità. Una frazione di secondo perché in qualche modo ero preparato e la decisione di non voltarsi indietro era già presa da tempo: si va dove c’è bisogno. Senza troppa paura.
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