“Il fiume dell’oppio” di Amitav Ghosh (Neri Pozza, €18,50) è la seconda puntata di una trilogia iniziata con “Mare di papaveri”, che ho avuto modo di leggere all’inizio dell’anno ma che non ho “recensito”. In sintesi la consueta saga legata alla produzione e al commercio di oppio dall’India al Celeste Impero.
Libroni spessi centinaia di pagine che aiutano a trascorrere il tempo magari allietandolo. Perché no? Con “Il fiume dell’oppio” mi è capitata una cosa strana: non sono riuscito a comprendere la trama e fino a pagina 258 ero come perso fra descrizioni di piante, personaggi dai nomi strani (a parte Napoleone Bonaparte in esilio a S. Elena), frasi spesso incomprensibili per quel misto di bengoli-indi-cinese al cui confronto il vigatese di Camilleri è roba da ragazzi. Sarà stato il fumo? In effetti il commento del Daily Mail è stato: «Un romanzo ipnotico, come un sogno indotto dall’oppio».
Comunque, ho cominciato a trovare una traccia di lettura solo a metà libro (in totale 586 pagine, quasi sette etti): la ricerca di una camelia bellissima quanto rarissima e le vicende del commercio dell’oppio, proibito ma ammesso in nome del libero mercato. Poi i cinesi si stufano …
In conclusione: se ve lo regalano, si può leggere, magari con un occhio solo.
Libroni spessi centinaia di pagine che aiutano a trascorrere il tempo magari allietandolo. Perché no? Con “Il fiume dell’oppio” mi è capitata una cosa strana: non sono riuscito a comprendere la trama e fino a pagina 258 ero come perso fra descrizioni di piante, personaggi dai nomi strani (a parte Napoleone Bonaparte in esilio a S. Elena), frasi spesso incomprensibili per quel misto di bengoli-indi-cinese al cui confronto il vigatese di Camilleri è roba da ragazzi. Sarà stato il fumo? In effetti il commento del Daily Mail è stato: «Un romanzo ipnotico, come un sogno indotto dall’oppio».
Comunque, ho cominciato a trovare una traccia di lettura solo a metà libro (in totale 586 pagine, quasi sette etti): la ricerca di una camelia bellissima quanto rarissima e le vicende del commercio dell’oppio, proibito ma ammesso in nome del libero mercato. Poi i cinesi si stufano …
In conclusione: se ve lo regalano, si può leggere, magari con un occhio solo.
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