sabato 10 novembre 2012

Ed ecco, era cosa molto buona.


Che cosa c’entra il titolo con le “solite” fotografie del parco di Monza?
Incominciamo dal principio.
Giovedì, 8 Novembre. Le previsioni danno brutto tempo nel fine settimana: forse è l’ultimo giorno per fotografare i colori di questo autunno. All’aurora il cielo è terso. Fa freddo: probabilmente siamo vicini allo zero termico. La scena è appena abbozzata: i contorni degli alberi cominciano a staccarsi dal cielo mentre i tronchi sono ancora confusi sul fondale del sottobosco.
Per quanto cerchi di stare attento, l’alba coglie di sorpresa e ogni volta è meraviglia nuova che si sovrappone ai ricordi. I raggi di luce radente sono pennelli di colore, china che accentua i contorni. La scena cambia rapidamente e lo sguardo gira intorno rapido, per cogliere quante più immagini possibili, pienamente consapevole dell’unicità di ogni attimo.
Ecco, questa deve essere la creazione: uno spettacolo mozzafiato che si rinnova ogni giorno, un dono quotidiano che chiede solo di essere accettato. Forse la genesi non è confinata in qualche momento remoto ma si mostra in tutta la sua bellezza nel silenzio del parco.



Note tecniche: le immagini sono state riprese con un treppiede con la tecnica dell’High Dynamic Range: si scattano 5 o 7 fotografie per ogni immagine passando gradualmente dalla sottoesposizione alla sovraesposizione, in modo da catturare ogni sfumatura.

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