In questa raccolta di racconti (Feltrinelli, Serie Bianca) nove scrittori hanno accettato l’invito di Medici Senza Frontiere (MSF) di descrivere a loro modo l'ambiente,le situazioni, le dinamiche emotive e culturali che accolgono e avvolgono in nove parti del mondo i progetti di intervento di MSF. Thailandia, Cambogia, Somalia, Repubblica Domenicana del Congo, Brasile, Colombia, Pakistan e… Napoli (Italia). Differenti modi di affrontare il tema. In alcuni casi sembra che il narratore non sappia resistere al rischio di riservare il ruolo di protagonista a se stesso e alla propria tecnica di scrittura. Comunque tre racconti mi sono piaciuti sopra tutti: “Bungee-jamping a Takeo” di Mauro Covacich, il “Risveglio di Roxana” di Silvia di Natale e “Mundele” di Paolo Giordano, che mi hanno "trasportato dentro” situazioni difficili, rischiando di farmi riflettere sul comun denominatore di violenza e miseria, che ho imparato a riconoscere a Calcutta. Quella sofferenza che rivela a chi sa scavare con umiltà, pudore e rispetto una umanità sorprendentemente vivace e desiderosa di emergere. Bello anche il racconto di Starnone che delicatamente ma con determinazione conduce il cittadino italiano, uno per intenderci che si colloca fra i 7 paesi più industrializzati del mondo, nella realtà della Domiziana dove il problema è di prevenire la diffusione delle malattie fra le prostitute nigeriane. Eccezione alla regola, sono riusciuto a leggere Baricco (ho sempre trovato i suoi libri illeggibili) mentre si è confermata la mia completa allergia per Benni. Conclusioni: raccomandato.
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