lunedì 24 agosto 2009

E ancora libri

Decisamente più intrigante il “Vento scomposto” di Simonetta Agnello Hornby (I Narratori – Feltrinelli; €19,00). Di questa autrice ho già letto in passato “La Mennulara”. Non chiedetemi di cosa trattasse perché a parte il titolo non ricordo nulla della trama. Ho solo una sensazione di una lettura piacevole. Comunque non ho comprato io il libro (e non mi sarebbe mai venuta la tentazione di farlo, temo): me l’hanno regalato. Ed è stata un bella lettura, inquietante con tanto di brividino nella calura campagnola. La vicenda ruota nell’ambiente degli abusi sui bambini e sui servizi sociali. Siamo in Gran Bretagna ma non è così importante, non toglie l’inquietudine di una storia che rivela con quanta superficialità i servizi sociali agiscano e tentino di distruggere un ambiente familiare sulla base di sospetti e preconcetti con l’aiuto di esperti che di professionale hanno solo il titolo e la parcella. L’autrice è un avvocato che si occupa del problema e questo aumenta il livello d’inquietudine. Scrittura semplice, comprensibile con capitoli brevi. Consigliabile.

Ed eccoci a Gianrico Carofiglio con un volume dell’anno scorso “Né qui nè altrove. Una notte a Bari” (Edizioni Laterza, prezzo cancellato perché è un regalo ma non dovrebbe costare più di €12). E’ un autore che mi piace perché scrive in modo ironico e ogni tanto, zac, mette lì una frase intelligente che ti fa esclamare un pubblicitario “Ah, però!” (proprio uguale a quello del buon vino in scatola). Tre amici, baresi doc, che si ritrovano dopo tanto tempo e trascorrono la nottata insieme scorrazzando fra i ricordi di una Bari comunque bellissima. A dire il vero ho un ricordo di Bari come di una città dove è meglio non andare troppo in giro da soli (e pure in compagnia). Invece per Carofiglio e compagni è bellissima, forse perché la propria gioventù è sempre (stata) bella o dovrebbe esserlo. Il tema non è originale ma le atmosfere anni 70-80 sono sempre attrattive e coinvolgenti per chi allora era nel pieno degli anni… E la scrittura leggera di Carofiglio rende piacevole il tutto.

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