Un amico mi ha inviato un commento all’ultimo post offrendomi l’occasione di chiudere l’anno con una riflessione sulla domanda “Perché ci vai?”. Ha allegato uno scritto di Padre Aldo Trento, missionario in Paraguay. Ecco un brano che mi è subito sembrato, come dire, “vicino” tanto da venire fissato nella memoria e divenire spunto di riflessione.
“Amici, capite quando quel “io sono Tu che mi fai” diventa carne e respiro quotidiano? … Ragione e fede camminano sempre unite. In fondo mi sembra che sia arrivato il momento in cui, se davvero vogliamo contribuire al benessere dell’uomo, il primo e unico obiettivo che la realtà impone a tutti noi è quello di mettersi al servizio di qualsiasi uomo, che è sempre e solo frutto di un amore infinito. E nessun passato, nessuna violenza subita, nessuna patologia, nemmeno psichica, che costui abbia sofferto potrà impedirgli di affermare che “io sono Tu che mi fai”.
Mi piace pensare che questa chiusura d’anno sia in realtà un momento di passaggio, senza soluzione di continuità, a un’esperienza più consapevole (più matura?) che stimola la curiosità e rinnova la volontà di continuare a ricercare.
Questo davvero mi pare un augurio di Buon Anno che estendo a tutti.
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