lunedì 11 gennaio 2010

Preparativi

Ormai mancano 6 giorni. Domenica prossima dovrei già essere nel primo pomeriggio calcuttiano.

La necessità di concentrarsi sui preparativi è di grande conforto. Che cosa si porta? Essendo al mio terzo viaggio posso vantare una certa esperienza (!) e, quindi, posso snocciolare alcune pillole di saggezza.

Soldi. Preferisco i contanti per coprire le spese di alloggio (alla Missione Battista chiedono 800 rupie per la camera e 350 per il dormitorio, colazione inclusa) e vitto (circa 250 rupie al giorno, volendo largheggiare con cibarie e bevande (inclusa la birra Kingfisher che è un momento di prezioso di conforto serale). Poi soldi per gli extra (inclusi i possibili regali). Il contante permette inoltre di gioire di una bella trattativa a Sudder Street. Torneremo sull’argomento; comunque oggi il cambio è 65 rupie per un euro, (un rapporto che da una sensazione di potenza contrattuale, vero?), e penso sia fattibile salire a 70 rupie.

Carte di credito? Sono prudente. Porto una di quelle ricaricabili da impiegare giusto in caso di bisogno. Temo i bancomat (ATM) locali. Ho sentito storie di macchine che erogano qualche centinaio di rupie in meno del dovuto (e poi come si fa a dimostrare che ha sbagliato? le macchine non sbagliano mai) e anche di banconote diciamo non regolari. Certamente storie ma…

E poi gli indiani sono troppo bravi con i computer!

Medicine e articoli sanitari. Immancabile l’Enterogermina, da prendere nelle prime settimane al mattino per dare tempo alla flora intestinale di abituarsi al nuovo ambiente, un antibiotico intestinale (Bimixin) e un antidiarroico se proprio ci tocca o non abbiamo resistito alla tentazione di assaggiare lo street food (meglio non dare mai retta agli amici che dicono che è sicuro!). Necessario un antinfiammatorio per l’immancabile laringo-tracheite che entro tre-quattro giorni manifesterà la più viva irritazione delle nostre mucose aeree nei confronti dello smog di Calcutta (poi, il catrame copre tutto e passa). Portarsi un antiacido è un segno di saggezza perché la combinazione fra l’inevitabile cibo speziato e la Coca Cola probabilmente ci farà provare una sera o l’altra un bel bruciore di stomaco. L’antibiotico ad ampio spettro di famiglia non deve mancare (niente mezze scatole ma dosi sufficienti per almeno 10 giorni di terapia).

Autan è fondamentale. Dopo le ansie da puntura di zanzare che hanno accompagnato il mio ultimo soggiorno, ho comperato due confezione di Autan Plus che secondo la réclame repelle zanzare, zecche e tafani. Una potenza! E poi Vape, che con il suo pungente odore chimico ci regala la tranquillità notturna.

Da ultimo una assicurazione malattia, tipo Europe Assistance. E’ un salasso da circa 150-200 euro ma gli ospedali privati indiani (quelli pubblici possono risultare rapidamente letali per un occidentale) sono cari e un giorno di ricovero viaggia intorno ai 200-300 euro. Quindi …

E questo è tutto per oggi.

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