Questo è il (consueto) panorama di una città come tante altre. Seguendo il profilo dell’orizzonte da sinistra verso destra si incontra la Basilica dell’Annunciazione (la cupola dorata, poco più a destra è una moschea: tornate indietro). Dov’è la foto della Chiesa? A questa domanda rispondo: andate a vederla su internet.
E’ stato il primo impatto con i gruppi turistici classificati come “devozionali”: guarda qui, vedi su, ecco lassù, fai la foto-click… E poi via alla funzione. La ritualità che intimorisce e vanifica il raccoglimento e la riflessione. Mi è tornata alla mente l’immagine di mia nonna che ogni venerdì di Pasqua recitava 20 rosari:1.000 avemarie, tutte in ginocchio. Le complesse maestosità architettoniche dominano ed è difficile essere semplici, trovare la necessaria concentrazione per riconoscere la giovane Maria del villaggio di Nazareth. E’ più facile incontrarla oggi ripercorrendo con il ricordo la strada che sale alla fontana. Una giovane orientale che attraversa la strada con passo affrettato mentre i bambini ti puntano contro un mitra di plastica rossa e con un sorriso inquietante sparano.
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