giovedì 9 febbraio 2012

In giro per templi

Ovvero come il giorno di riposo del volontario si trasforma in una faticata turistica. Obiettivo i templi di Calcutta, cominciando da tre con un complesso giainista: Sheetalnathji Mandir, costruito a metà Ottocento.
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Proseguendo per circa un chilometro verso sud, si arriva a Dakshineswar, tempio indù, dove non è possibile fotografare all’interno, dove le pareti sono rivestite da specchi e ci sono anche i lampadari di Murano. Ecco una panoramica esterna.
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Poi siamo andati ad un tempio a nord di Calcutta, raggiungibile solo con un taxi. E qui è incominciata l’avventura. Il tassinaro ha chiesto 300 rupie. Noi abbiamo invece optato per il tassametro. Usualmente la tariffa è pari al doppio dell’importo (si paga il ritorno) più 3 rupie. Abbiamo concordato di aumentare il bonus a 20 rupie. Così il tassista l’ha presa molto larga e ci ha portato a destinazione dopo un’ora e mezza (importo 288 rupie). Peccato fosse già mezzogiorno e venti e l’ingresso chiudesse alle 12 in punto. Così, altro taxi per tornare indietro (300 rupie!): un’ora buona con attraversamento a passo d’uomo del ponte di Howrah. Distrutti.
Morale: i tassisti sono i più furbi dei turisti che pensano di saperla lunga.

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