martedì 26 gennaio 2010

Giorno 10

Oggi Festa Nazionale della Repubblica: tutta l’India festeggia la propria indipendenza. A Calcutta si è svolta una grande parata sulla Red Road, di fronte a Maidan Park. Inizio alle 9:30 e termine previsto intorno a mezzogiorno. Il Telegraph precisava che era vietato portare zaini e binocoli (perché i binocoli no? e quanti sono i calcuttiani che possiedono un binocolo?).

Tutto tranquillo invece a Kalighat. La mattinata a Nirmal Hriday si è svolta rapidamente su un percorso consolidato da chissà quando: preghiera dei volontari (8:00); colazione e lavaggio piatti (8:30), medicazioni  o lavaggio e stenditura di coperte e panni (10:00); pausa tè per i volontari e pausa dai volontari per i pazienti (10:30); pranzo a base di riso e pesce e lavaggio piatti (11:15); saluti e arrivederci a domani mentre è in corso il lavaggio brande e pavimenti. Uscendo a mezzogiorno per andare a prendere il 45/B  una lunghissima fila, tipica dei giorni di festa, di persone che attendevano di entrare al tempio della dea Kalì.

Kalighat 26012010E’ finito il freddo. Al mattino la minima è di circa 12°C mentre la massima sale a 25-26°C. Con l’aumento delle temperature prendono vigore gli insetti a partire dalle mosche che svolazzano ovunque passando da un mucchio di spazzatura all’altro o soffermandosi a piluccare una carcassa di animale. Probabilmente grazie a questo cambio climatico questa notte ho avuto la piacevole compagnia del ronzio di una zanzara (che non sono riuscito ancora a individuare nonostante un setacciamento completo delle pareti, delle tende e del mobilio). A questo proposito, se qualcuno dei lettori avesse in animo di venire quaggiù sappia che il prodotto “AllOut”, un liquido che dovrebbe tenere lontane zanzare e altro, non funziona ed è meglio portarsi un bel fornelletto Vape con tanto di scorta di piastrine da casa. Purtroppo me lo sono dimenticato e già rimpiango il penetrante profumo chimico premonitore di una spietata strage di zanzare.

 

La nottata è stata (forse) anche agitata da un punto di vista gastrico da una scorpacciata di salame che una ignota benefattrice ha inviato a una storica volontaria, che ieri sera ci ha invitato a Monica House a mangiare pane e salame. Immaginate una tavolata di 9 italiani, due irlandesi, una tedesca e un australiano scatenati su un salame da 7-8 etti denudato e fatto a fette. Una serata davvero piacevole.

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