mercoledì 13 gennaio 2010

Pronta la valigia?

La domanda che mi sento rivolgere con inquietante frequenza da chi incontro o sento al telefono. “Ma non sei già partito?” è la seconda (e tutte le volte mi domando se si tratti di una semplice distrazione o piuttosto di una certa fretta di liberarsi del sottoscritto).

No, la valigia è una questione last minute. Piuttosto tendo ad ammassare le cose man mano che mi vengono in mente.

Nell’ultimo post stavo parlando di sanitari. Due suggerimenti importanti: lasciare a casa i bagno schiuma/shampoo e non dimenticare la carta igienica. Partiamo da quest’ultima. Ebbene ho scoperto che a Calcutta la carta igienica, il doppio velo, la morbidezza e il pH neutro sono un bene di lusso, di quelli tassabili al 30%. I prezzi sono esorbitanti e la qualità ahimè è ben lontana dagli standard occidentali. Quindi due rotoloni in valigia sono un must. Si può fare spazio lasciando a casa, come dicevo, shampoo e bagni schiuma. Un paio di campioni sono sufficienti per la doccia all’arrivo. Poi si trova di tutto, incluse le marche a noi care ma ad un prezzo decisamente più conveniente. Lo stesso vale per il dentifricio e la saponetta.

Fra le prime cose accumulate ecco il lenzuolo a sacco. L’ho sperimentato la scorsa volta e l’ho trovato funzionale, confortevole (ricorda casa) e rappresenta una barriera contro gli eventuali animaletti (bed box) che si annidano nella piuma dei materassini. Questa pillola di saggezza nasce dall’esperienza sulla propria (mia) pelle.

Biancheria: niente roba costosa. I lavandai distruggono tutto! Immagino mastelli fumanti a 100 °C, pieni di soda, un bastone che gira e sfibra cotone e lana. E poi presse che schiacchiano ogni capo, lo assottigliano e lo stendono, come una piadina, completando l'opera di sfinimento. Il risultato è immaginabile: colori irrimediabilmente sbiaditi, bianchi ingrigiti e nessuna morbidezza: solo un ruvido stanco. Considerando che è bene cambiarsi spesso per evitare di portarsi addosso rigogliose colonie di batteri sconosciuti, penso sia ormai chiaro che l'intimo firmato, e la Lacoste è meglio rimangano a casa.

Nessun commento: