Giovedì di vacanza, che ho speso lavorando. Ho anche pagato l'affitto per 15 giorni e … mi sono un po' annoiato.
Le emozioni dell'arrivo sono già sbiadite e incominciano i giorni di attesa, quando sembra che non succeda niente. È la fretta di capire subito, mentre invece occorre tempo. Sono i giorni in cui bisogna dimostrare fermezza nei propri propositi senza lasciarsi cadere nel circolo vizioso dell'autocommiserazione, del "chimelafattofareepensarechestavocosìbene".
La disponibilità non è una volta per tutte, è un'offerta che si deve rinnovare ogni giorno, consapevoli che per quanto il sentiero sia appianato comunque è un po' in salita e si fa fatica. Mi è venuto in mente quanto molto tempo fa sono salito da La Thuille al ghiacciaio del Rutor. Superate le cascate il sentiero sale per un'ora e mezza senza sosta e senza offrire nulla da vedere: noia e fatica. Ero da solo e sarei potuto tornare indietro senza perdere la faccia … e invece avrei mancato la visione spettacolare del ghiacciaio che ti accoglie all'improvviso e ti lascia a bocca aperta per la meraviglia.
Venerdì ritorno al dispensario: tanti pazienti o parenti a ritirare le medicine per malattie neurologiche e psichiatriche. Un lavoro dietro le quinte che richiede molta attenzione per dispensare i farmaci giusti.
Nel pomeriggio sono andato a vedere due ospiti della nursery: c'ero stato anche l'anno scorso e ho incontrato la stessa giovane Sister. Mi ha colpito allora e oggi l'apprensione materna con cui accudisce i tanti neonati abbandonati o scampati all'aborto: non "come se fossero", sono davvero figli suoi.
Scrivere queste righe mi ha fatto bene. Adesso è ora di andare a nanna perché domani si va al villaggio.
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