Brutti, sporchi, apparentemente inaffidabili ma di fatto indistruttibili: ecco gli autobus di Calcutta fabbricati dalla TATA, la FIAT indiana, almeno 20-30 anni fa. Due porte sempre spalancate, controllate da bigliettai a cui non sfugge
chitentadifareilfurbo. Ad ogni fermata si sporgono urlando la litania delle prossime stazioni cercando di attirare più passeggeri possibili. Con la mano destra segnalano all'autista dove e quando fermare, tirando una cordicella collegata ad una campanella (ferma!) o sbattendo il palmo della mano sulla portiera (riparti!). nella mano sinistra tengono le banconote da 10 rupie, piegate longitudinalmente, fra le dita e nel palmo i biglietti. Ma non è finita: indicano dove sedersi e fanno rispettare senza eccezioni la separazione fra donne a destra e uomini a sinistra. Un lavoro massacrante che richiede ogni tanto una masticata di tabacco con tanto di sputacchiata rossa sulla strada.
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Il 45B all'incrocio della AJC Bose Road con Rippon Street. |
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Il bigliettaio |
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