E’ veramente caldo e soprattutto è umido. I vestiti ti si attaccano addosso e non asciuga niente. Essendo solo alla fine dell’inverno posso solo immaginare cosa succederà nei prossimi mesi (la massima in estate è di 41°C e la minima di 38°C!) e poi scappare.
Questa mattina ho visitato il mercato della frutta. Ci si arriva con la metropolitana (fermata Mahatma Gandhi) e facilmente si entra in un mondo del tutto particolare, a cominciare dai grossi camion che trasportano la frutta. Le banane sono belle verde sotto le foglie; le papaie vengono avvolte una ad una in fogli di giornale mentre i melograni sono protetti da ritagli di carta. Le arance sono immerse nelle paglia e maturano durante il viaggio; una volte scaricate dai camion vengono selezionate (quelle marce finiscono sotto i camion) e suddivise per pezzatura prima di essere vendute ai dettaglianti. L’ambiente è pulito ed è piacevole assaporare le diverse fragranze. La gente è molto cordiale. Ti offrono chai (rifiutare è necessario quanto imbarazzante), arance e tutti (dico proprio tutti) vogliono farsi fotografare e ci rimangono male se non acconsenti. Qualcuno addirittura, dopo aver controllato la qualità dello scatto sul monitor della macchina fotografica, ti da il biglietto da visita e ti chiede di spedirgli le stampe.
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