Questa mattina non avevo nessuna voglia di andare a Kalighat, ma poi abbiamo fatto giornata piena uscendo alle 7 di sera, con un'ora di intervallo.
Il senso di morte si è dissolto non appena sono entrato. Mi sono messo a chiacchierare con un ex-sommergibilista che era giù di corda. Mi ha raccontato un po' della sua vita, del bruciore alla lingua che gli impedisce di mangiare il cibo piccante, di come si deve comportare un uomo (obbedienza e cortesia sono le regole base). Poi mi ha fatto ridere con una storiella che posso divulgare con il suo permesso.
Nella giornata di un uomo ci sono tre momenti. Al mattino c'è la regola delle tre “S”: Shit, Shave e Shampoo. Poi, a seguire, quella delle tre “W”: Work, Worry (perché sul lavoro ci si incazza sempre) e Wellness (quando è finito). Infine, è il momento delle tre “F”: “Find a woman, Fuck and Forget”.
Poi via al giro del mattino con una bella pulizia di una ferita necrotica.
Alle 10, la Messa che ho seguito da lontano fino al momento della Consacrazione. Una situazione particolare, un'atmosfera unica di una assemblea unita nella celebrazione della Quaresima.
Il pomeriggio è iniziato sfogliando e commentando i disegni di un ragazzo sordomuto, che è guarito dalle ferite riportate dopo essere stato investito da un camion e che continua a stare qui non sapendo dove andare. Disegni davvero bellissimi, per la passione che esprimono, l'attenzione ai particolari. Vedo se riesco a fotografarne qualcuno.
Si è finito con l'arrivo di un paziente con una ustione infetta sul 40% della gamba sinistra e il 20% della destra. La pulizia ha richiesto più di due ore ma ciò che bisogna dire è che quest'uomo, intontito solo da un Toradol, non ha mai emesso un solo grido. Appena finita la medicazione si è messo a mangiare. Speriamo e preghiamo che ce la faccia!
Quando si lascia Nirmal Hriday, non si può evitare di commuoversi pensando con rispetto e incredula ammirazione a questi eroi del dolore e, diciamolo, del vivere.
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