lunedì 11 febbraio 2008

8 Febbraio – Nirmal Hriday (terzo giorno)

La domanda che ci arriva dall'Italia è: “Che cosa fate?”

E' davvero tanto poco ciò che si fa di fronte al dolore e alla sofferenza che il pudore suggerisce il silenzio, per evitare che le parola finiscano in vanagloria.

Cercherò di raccontare ciò che ho avuto modo di fare oggi.

I polmoni del ragazzo che ha avuto la polmonite sono notevolmente migliorati. Tuttavia sarebbe bene poter avere il conforto di una lastra anche per escludere una TBC. La signora in insufficienza respiratoria ha risposto bene al Lasix e oggi è seduta. La lastra evidenzia una sospetta polmonite per cui inizierà il trattamento antibiotico. La vecchietta con il versamento sieroso all'occhio destro è caduta e si è procurata un trauma cranico. Una gentilissima infermiera tedesca la pulisce e la medica. Una buona notizia: il ragazzo con i piedi mezzo amputato dal treno è stato accettato dall'ospedale per il trapianto di cute. Brava Teresa che con quattro mesi di cure gli ha evitato l'amputazione; potrà camminare con le protesi.

Chissà se la donna con la cheratite ha avuto l'antibiotico? Ne parlo con la Sister e le consegno una scatola di levofloxacina che mi ero portato dall'Italia. Un paziente ha 39°. Probabile polmonite con versamento pleurico:via con l'antibiotico a dose piena.

Un nuovo paziente con ferita al piede destro, amputazione dell'alluce e ferita colonizzata dalle larve. Pulito e medicato, il signore non emette un lamento. Teresa si attiva per prenotare l'intervento di amputazione.

Sopra ogni gesto, mi pare di aver capito che ciò che più importa è, come diceva ieri Fratello Raju, essere contenti e trasmettere un attimo di distrazione, di accarezzare, di ascoltare le lamentele in hindi, di sorridere.

1 commento:

Anonimo ha detto...

...conosco Teresa e conosco l'amore che vive in lei, da sempre. Un esempio di vita, vera vita.
Carla